I’m human
The skin oppresses me
in a prison of flesh
that crushes the soul
and push back thoughts and dreams
in the dark depth
of a forgotten me.
I dream of the vastness
of the infinity
while a knot
tightens my throat:
I’m human!
La pelle mi opprime
in una prigione di carne
che schiaccia l’anima
e ricaccia pensieri e sogni
nell’oscura profondità
di un io dimenticato.
Sogno la vastità
dell’infinito
mentre un nodo
mi stringe la gola:
sono umano!
It is evening
The night comes down to untie
shoe laces and hair,
bringing dreams of tomorrow
that will melt at the touch
a daily reality.
La notte scende a sciogliere
lacci di scarpe e capelli,
portando sogni del domani
che si scioglieranno al tocco
di una quotidiana realtà.
Gaza
Suspended, silence waits:
even death is lost, confused,
between skeletons of concrete
and traces of lives denied to memory.
Sospeso, il silenzio attende:
persino la morte si perde, confusa,
fra scheletri di calcestruzzo
e tracce di vite negate al ricordo.
To a female friend on the web
Not to feel alone
turn off the light and mumble a song,
then turn it on again
and collect the words that have fallen into your heart.
Per non sentirti sola
spegni la luce e mormora una canzone,
poi accendila di nuovo
e raccogli le parole che sono cadute nel tuo cuore.
Death of a poet
I grew up with his words in the mouth
and with his notes on the fingertips
plucking a cardboard guitar
in front of a bonfire of stars.
Son cresciuto con le sue parole in bocca
e con le sue note sulla punta delle dita
pizzicando una chitarra di cartone
davanti ad un falò di stelle.
Sento.
Il sale posato sui legni sbiancati dal tempo
sui sassi sfregiati dal mare
sul battere lento dell’onda
sul rauco gridare
di bianchi gabbiani
che vano cercar fra gli scogli
il pasto serale
riporta alla terra.
Sento.
Le case dipinte a sfidare
il grigio del cielo
il piombo del mare
il freddo sferzare del vento
fra reti strappate e distese
ben tese a seccare
il vecchio sudore
di insano sperare.
Sento.
Self
Seeking confused the walk of the passed time,
tenuous link between the self I’ve been and the one I am.
And yet I am changed…
Cerco confuso il percorso del tempo passato,
tenue legame tra l’io che son stato e quello che sono.
Eppur son cambiato…
Il tempo ha modellato le forme della realtà
lasciando alla mia mente ombre di desideri
che gridano vendetta per il domani di ieri
e l’assassinio delle mie verità.
Cerco parole che possano
esprimere il vuoto che sento,
che denso mi stringe la gola,
mi penetra il cuore
e lascia nel petto un dolore
che blocca il respiro.
Solo, distante, ti penso,
e intenso mi appare il motivo
di questo soffrire.
Amore, mi manchi.
The curse of the poet
Moon that coldly enlightens
the night of the fugitive,
the trail to dogs reveals
and incites to capture.
Moon that shadow discloses
of whom for his misfortune
the rope and the knot mark
as a warning and example,
you damn diva
of deceit and lies,
that deceives broken hearts
and lost dreamers,
you that from on high observes
from the height of your seat,
and pretends to judge
but mud and the soil disdains,
be cursed oh goddess
and harm to those who adore you,
veil your face while shadow
hides my pain.
Luna che fredda illumini
la notte del fuggiasco,
la traccia ai cani sveli
e inciti alla cattura.
Luna che l’ombra mostri
di chi per sua sventura
la corda e il nodo segnano
a monito ed esempio,
tu maledetta diva
di inganni e di menzogna,
che illudi cuori infranti
e persi sognatori,
tu che dall’alto guardi,
dall’alto del tuo scanno,
che giudichi e pretendi
ma fango e terra sdegni,
sii maledetta o dea
e male a chi ti adora,
vela il tuo volto e l’ombra
nasconda il mio dolore.