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Armate solo dei loro occhi

Nascondendo la loro dignità sotto il velo,
armate solo dei loro occhi,
fronteggiano la paura dei loro carnefici,
puntellata da canne lucidate per la festa,
e cuori assetati di vigliaccheria.

Peccato

Voglio denudarti l'anima
fino a scoprire la tua oscurità
e farla mia,
per poi modellarla
nel desiderio più proibito
che la mia mente possa
immaginare.
E saremo un solo peccato.

Orgasmo

Esploro l'umido tuo stillare di gioia
perdersi in un'ultima scossa di piacere.
Scivolano leggere le dita
a trarre dalla pelle un fremito,
eco di quel mescolarsi di fluidi
che per un eterno istante
ha dissolto le nostre identità.

Gaza

Sospeso, il silenzio attende:
persino la morte si perde, confusa,
fra scheletri di calcestruzzo
e tracce di vite negate al ricordo.

La maledizione del poeta

Luna che fredda illumini
la notte del fuggiasco,
la traccia ai cani sveli
e inciti alla cattura.

Luna che l'ombra mostri
di chi per sua sventura
la corda e il nodo segnano
a monito ed esempio,

tu maledetta diva
di inganni e di menzogna,
che illudi cuori infranti
e persi sognatori,

tu che dall'alto guardi,
dall'alto del tuo scanno,
che giudichi e pretendi
ma fango e terra sdegni,

sii maledetta o dea
e male a chi ti adora,
vela il tuo volto e l'ombra
nasconda il mio dolore.

Uomo

Tu che sei terra e che terra sarai
morbida creta a divino modello
segno del tempo dal tempo segnato
timido passo, solco d'aratro

Tu che sei vento che soffia lontano
spargi il tuo seme sui monti e sul mare
sferzi pianure, colline e vallate
penetri gelido alla terra il costato

Tu come fuoco, tu che ardi impaziente
bruci selvaggio l'amore e il rimpianto
lumi la notte al viandante sperduto
tragico rogo per chi ti ha incontrato

Acqua silente, acqua che rugge
melma e fanghiglia che tutto ricopre
limpida fonte di vita foriera
segui ed afferri chi fronte a te fugge.

Come una margherita

Come una margherita
si scrolla e si piega
al crudo sferzare
del vento tagliente

e perde nel mentre
la bianca corolla
che a velo si spiega
nell'aria e sul mare,

così il mio cantare
si perde a brandelli
fra il noto alternarsi
di sole e di stelle,

quel pendolo folle
che secca la pelle,
imbianca la fronte
e spegne il dolore.

Flusso

Noi siamo l'uomo di ogni istante
scorriamo nel tempo la nostra forma
lasciandoci dietro la morte di un ombra.

Lago

Fresca un'ombra si incendia diffusa di verde
stillano stelle di luce cristalli di sole
nero scintilla d'argento uno specchio silente
persa nel vento si scioglie un'antica stanchezza.

Notturno Primaverile

La Luna, appesa a un filo di stelle
accende la notte di un pallido velo
su cui son dipinte di nero le cime dei monti.
E l'aria che brilla, portando nel vento il canto dei grilli
si posa sul fresco ondeggiare del lago.